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Fuþark antico

Il Fuþark antico, anche chiamato Futhark antico o Futhark germanico, è la più antica forma di alfabeto runico, utilizzata dalle tribù germaniche nei dialetti del germanico nordoccidentale durante le invasioni barbariche tra il II e l'VIII secolo, in iscrizioni su manufatti come gioielli, amuleti, attrezzi, armi e pietre runiche. In Scandinavia, l'alfabeto fu semplificato fino a trasformarsi nel Fuþark recente a partire dalla fine dell'VIII secolo, mentre gli Anglosassoni e i Frisoni lo ampliarono finché esso divenne il Fuþorc antico-inglese dopo che il fonema /a/ proto-inglese confluì in /o/ in ambienti nasali.

Mappa di alcune località in cui sono state trovate iscrizioni in Fuþark antico.

Al contrario del Fuþark recente, che rimase in uso fino in tempi moderni, la conoscenza di come leggere il Fuþark antico fu perduta, e fu solo nel 1865 che lo studioso norvegese Sophus Bugge riuscì a decifrarlo.[1]

Alfabeto

Il Fuþark antico (così chiamato dai fonemi delle prime sei rune: F, U, Þ, A, R e K) consiste in 24 rune, spesso divise in tre gruppi o ætt di 8 rune ciascuno. Ogni runa è affiancata qui sotto alla sua traslitterazione:

  f   u   þ   a   r   k   g   w
  h   n   i   j   ï   p   z   s
  t   b   e   m   l   ŋ   d   o

La þ corrisponde ai fonemi /θ/ e /ð/. La ï è spesso trascritta come æ, e può corrispondere sia ad un dittongo, sia ad una vocale come /ɪ/ o /æ/. Le altre traslitterazioni corrispondono al loro simbolo IPA.

La più antica lista di rune in questa sequenza è del V secolo ed è stata trovata sulla pietra di Kylver sull'isola di Gotland:

[f]uþarkg[w]hnijpïzstbemlŋdo

Due altre antiche iscrizioni di questo genere sono state trovate su due bratteati, i bratteati di Vadstena e Mariedamm (VI secolo), che mostrano la divisione in tre ætt, con le posizioni di ï-p e o-d invertite rispetto alla pietra di Kylver:

fuþarkgw; hnijïpzs; tbemlŋod

Il bratteato di Grumpan presenta una lista del VI secolo identica a quella degli altri bratteati, ma incompleta:

fuþarkgw ... hnijïp(z) ... tbeml(ŋ)(o)d

Codificazione

Il Fuþark antico è codificato in Unicode nell'intervallo 16A0-16FF. Alcuni font TrueType che mostrano lettere runiche sono lo Junicode, il FreeMono e il FreeRuneCode. Per inserire rune con un computer serve una utility da tastiera; una utility gratuita disponibile con tutti i caratteri del Fuþark antico già installati è chiamata "Elder Fuþark keyboard for Microsoft Windows" (versione QWERTY).

Origini

Probabile derivazione da alfabeti italici

Le rune del Fuþark antico sono comunemente ritenute aver avuto origine nella zona dell'antica città di Cuma. L'alfabeto cumano (variante dell'alfabeto greco della zona eubea) è la base degli alfabeti dei popoli italici; le rune derivano da una variante settentrionale (alfabeto etrusco o retico) o dallo stesso alfabeto latino. La derivazione dall'alfabeto greco per mezzo di contatti tra Goti ed Impero Bizantino fu una teoria popolare nel XIX secolo, ma è stata smontata quando le iscrizioni di Vimose sono state datate al II secolo (mentre i Goti sono venuti a contatto dei Greci solamente dal III secolo); viceversa l'alfabeto gotico del IV secolo, che derivò da quello greco, possiede due lettere derivate dalle rune,   (da Jeran) e   (da Uruz).

La forma angolosa delle rune, presumibilmente un adattamento all'incisione su legno o metallo, non è un'innovazione germanica, ma una proprietà condivisa con altri antichi alfabeti, come quelli italici (vedi ad esempio le iscrizioni di Dueno). L'iscrizione sull'elmo di Negau del I secolo a.C. riporta un nome germanico, Hariagastiz, in alfabeto etrusco settentrionale, e potrebbe essere una testimonianza di antichissimi contatti di germanofoni con una scrittura alfabetica. Similmente, la fibula di Meldorf del 50 d.C. può essere qualificata come uso "proto-runico" dell'alfabeto latino da parte di persone che parlavano il proto-germanico. L'alfabeto retico di Bolzano in particolare sembra adattarsi bene alla forma delle rune[2]. La punta di lancia di Kovel', datata intorno al 200 d.C., talvolta utilizzata come prova dell'esistenza di una variante gotica dell'alfabeto runico, porta un'iscrizione tilarids che potrebbe in effetti essere in un alfabeto italico piuttosto che runico, per il fatto che si legge da destra a sinistra e che ha una T ed una D più vicine agli alfabeti latino e etrusco piuttosto che retico o runico.

Le rune f, a, g, i, t, m ed l non mostrano alcuna variazione e sono generalmente accettate come identiche alle lettere latine o italiche F, A, X, I, T, M ed L. C'è anche un grande accordo sul fatto che le rune u, r, k, h, s, b ed o corrispondono direttamente a V, R, C, H, S, B ed O.

Le rune di derivazione incerta possono essere invenzioni originali o adozioni di lettere latine altrimenti inutilizzate. Odenstedt (1990:163) suggerì che tutte le 22 lettere latine dell'alfabeto latino classico (I secolo, a parte la K) vennero adottate (þ da D, z da Y, ŋ da Q, w da P, j da G, ï da Z), con due rune (p e d) che furono invece innovazioni germaniche, ma gli studiosi hanno opinioni contrastanti riguardo alle rune e (da E?), n (da N?), þ (da D o dalla Θ retica?), w (da Q o da P?), ï e z (entrambe, da Z o da Y?), ŋ (da Q?) e d[3].

Delle 24 rune del Fuþark antico attestate nell'iscrizione del V secolo sulla pietra di Kylver, ï, p[4] e ŋ[5] non sono attestate nelle iscrizioni ad essa precedente del periodo 175-400, mentre la runa e compare soprattutto in una forma a Π (la sua tipica forma a M,  , diventerà prevalente solo a partire dal V secolo); similmente, la runa s poteva essere costituita da tre ( ) o quattro ( ) linee spezzate (più raramente cinque o più), e solo dal V secolo la variante a tre spezzate diventerà la più comune.

È importante notare che le rune "mature" del VI-VIII secolo tendono ad avere solo tre direzioni possibili per i tratti, la verticale e le due diagonali; iscrizioni più antiche mostrano anche tratti orizzontali, nelle rune e, t, l, ŋ ed h.

Data d'invenzione e propositi

C'è generale consenso sul datare la creazione del primo alfabeto runico intorno al I secolo; le stime che la collocano più indietro giungono al I secolo a.C.[6], mentre quelle che la collocano più avanti arrivano ad ipotizzare il II secolo. La questione è quella di stimare la lunghezza del periodo senza ritrovamenti che separa l'invenzione dell'alfabeto dalle iscrizioni di Vimose del 160 d.C. Se almeno una delle due rune ï o z deriva dalla lettera latina Y o Z, come suggerito da Odenstedt, l'ipotesi del I secolo a.C. diventa insostenibile poiché queste due lettere furono introdotte durante il principato di Augusto.

Alcuni studiosi si accontentano di presupporre un periodo senza ritrovamenti di pochi decenni, facendo slittare la data al II secolo (Askeberg 1944:77, cfr. Odenstedt 1990:168). Pedersen (e con lui Odenstedt) suggerisce un periodo di sviluppo di circa un secolo per spiegare la da lui teorizzata derivazione delle forme delle rune þ,   e j,   dai caratteri latini D e G.

L'invenzione dell'alfabeto è stata attribuita ad un unico individuo (Moltke 1976:53) o ad un gruppo di persone che vennero in contatto con la cultura dell'Impero Romano, forse come mercenari nell'esercito romano o come mercanti. L'alfabeto fu chiaramente elaborato per intenti epigrafici, ma vi sono divergenze d'opinioni sul porre l'accento sugli aspetti magici, pratici o semplicemente goliardici (graffiti). Bæksted (1952:134) conclude che nel suo stadio più precoce l'alfabeto runico era un'"imitazione artificiale, goliardica, non veramente necessaria dell'alfabeto romano", proprio come i bratteati germanici furono influenzati dalla valuta romana, un'opinione accettata da Odenstedt (1990:171) alla luce della natura molto primitiva del corpus più antico (II-IV secolo) di iscrizioni.

Rune

Ogni runa ebbe probabilmente un nome, scelto per rappresentare il suono della runa stessa; i nomi non sono tuttavia attestati direttamente per il Fuþark antico. Sono stati prodotti nomi ricostruiti dal proto-germanico, basati su quelli dati alle rune di alfabeti runici più tardi e attestati nei poemi runici e su quelli delle lettere dell'alfabeto gotico; l'asterisco prima del nome della runa indica che si tratta di una ricostruzione non attestata. Le 24 rune del Fuþark antico sono[7]:

Runa UCS Traslitterazione IPA Nome proto-germanico Significato
  f /f/ *fehu "ricchezza, bestiame"
  u /u(ː)/ ?*ūruz "uro" (o *ûram "acqua/scorie"?)
  þ /θ/, /ð/ ?*þurisaz "il dio Thor, Jǫtunn"
  a /a(ː)/ *ansuz "Áss (dio)"
  r /r/ *raidō "cavalcata, viaggio"
  k (o c) /k/ ?*kaunan "ulcera"? (o *kenaz "fiaccola"?)
  g /g/ *gebō "dono"
  w /w/ *wunjō "gioia"
    ᚺ ᚻ h /h/ *hagalaz "grandine"
  n /n/ *naudiz "bisogno"
  i /i(ː)/ *īsaz "ghiaccio"
  j /j/ *jēra- "anno, buon anno, raccolto"
  ï (o æ) /æː/(?) *ī(h)waz/*ei(h)waz "tasso"
  p /p/ ?*perþ- significato incerto, forse "pero".
  z /z/ ?*algiz incerto, forse "alce".
    s /s/ *sōwilō "Sole"
  t /t/ *tīwaz/*teiwaz "il dio Tiwaz"
  b /b/ *berkanan "betulla"
  e /e(ː)/ *ehwaz "cavallo"
  m /m/ *mannaz "Uomo"
  l /l/ *laguz "acqua, lago" (o forse *laukaz "porro")
      ᛜ ᛝ ŋ /ŋ/ *ingwaz "il dio Ingwaz"
  o /o(ː)/ *ōþila-/*ōþala- "patrimonio, tenuta, beni"
  d /d/ *dagaz "giorno"

I nomi delle rune sono stati scelti in base al primo fonema che compare in essi (principio dell'acrofonia), con l'eccezione di Ingwaz ed Algiz: il suono proto-germanico z della runa Algiz non compare mai all'inizio di una parola; il fonema si trasformò in una r in proto-norreno, traslitterato con R, e si fuse infine con la r in islandese, rendendo la runa superflua. In modo simile, anche il suono ng non compare ad inizio di parola.

La maggior parte dei nomi, sebbene ricostruiti, possono essere assunti con sufficiente certezza nel Fuþark antico grazie alla loro occorrenza nei nomi gotici, anglosassoni e norreni. Essi provengono dal vocabolario della vita quotidiana e della mitologia; alcuni sono banali, altri augurali, altri funesti:

  • mitologia: tiwaz, Þurisaz, ingwaz, dio, uomo, sole.
  • natura ed ambiente: sole, giorno, anno, grandine, ghiaccio, lago, acqua, betulla, tasso, pero, alce, uro, spiga.
  • vita quotidiana: uomo, ricchezza/bestiame, cavallo, patrimonio/eredità, scorie, cavalcata/viaggio, anno/raccolto, dono, gioia, bisogno, ulcera/malattia.


Corpus d'iscrizioni

 
[ek go]dagastir runo faihido, iscrizione sulla pietra runica di Einang[1] (IV secolo).

Le iscrizioni in Fuþark antico sono state trovate su manufatti sparsi nella zona tra i Carpazi e la Lapponia, con la maggiore concentrazione in Danimarca. Sono solitamente brevi iscrizioni su gioielli (bratteati, fibule, fibbie di cinture), utensili (pettini) o armi (punte di lancia), e sono state trovate soprattutto in tombe o paludi.

Iscrizioni scandinave

Parole che compaiono frequentemente in iscrizioni su bratteati con un significato probabilmente magico sono alu, laþu e laukaz; il loro significato è incerto, sebbene alu sia stato associato a "birra", in un contesto rituale, e laukaz a "porro, aglio", in un contesto di fertilità e crescita (nonostante vi sia una sola fonte cristiana e parziale alla definizione di "porro", mentre ogni altra prova assegna a laukaz la definizione "acqua"). Un esempio di iscrizione più lunga si trova su un manico d'ascia del IV secolo trovato a Nydam, nello Jutland: wagagastiz / alu:??hgusikijaz:aiþalataz (wagagastiz, "ospite dell'onda", può essere un nome di persona, il resto è stato letto come alu:wihgu sikijaz:aiþalataz, con il significato provvisorio di "ospite dell'onda/fiamma, da una palude, alu, io, che pronuncio il giuramento, consacro/combatto"; l'oscurità anche delle letture corrette è tipico delle iscrizioni runiche che vanno oltre i semplici nomi personali). Un termine che si trova frequentemente nelle iscrizioni antiche è erilaz, che potrebbe indicare una persona con la conoscenza delle rune, oppure jarl.

L'iscrizione più antica nota oggi è del 160 d.C., ed è stata trovata sul pettine di Vimose scoperto nella palude di Vimose, sull'isola di Fionia[8]: l'iscrizione dice harja, un nome di persona o un epiteto, dal proto-germanico *harjaz (proto-indoeuropeo *koryos) "guerriero", o semplicemente una parola per "pettine" (*hārjaz). Un'altra iscrizione molto antica è stata trovata sul fodero di Thorsberg (200), contenente probabilmente il teonimo Ullr.

Le pietre runiche della Scandinavia cominciano a mostrare la transizione al Fuþark recente a partire dal VI secolo, con esempi di transizione come le pietre di Björketorp e Stentoften. All'inizio del IX secolo sia il Fuþark antico che il Fuþark recente erano conosciuti ed usati, come dimostra la pietra di Rök dove l'erilaz li usò entrambi.

L'iscrizione più lunga conosciuta in Fuþark antico, ed una delle più recenti, consiste in circa 200 rune ed è stata trovata sulla pietra runica di Eggja (inizio VIII secolo), che potrebbe addirittura contenere una strofa di poesia norrena.

L'astragalo di Caistor, dove si legge raihan ("cervo"), è la più antica iscrizione dell'arcipelago britannico (V secolo, all'inizio dell'era post-romana britannica) e precede le modifiche che porteranno al Fuþorc.

Iscrizioni dell'Europa continentale

Le iscrizioni più antiche (prima del VI secolo) trovate sul continente europeo sono divise in due gruppi: da una parte quelle dell'area della costa del Mare del Nord e della Germania settentrionale (e parte dei Paesi Bassi), associate ai Sassoni ed ai Frisoni (parte del "Koine germanico settentrionale", Martin 2004:173), dall'altra quelle sparse dal corso dell'Oder alla Polonia sud-orientale fino ai Carpazi (ad esempio l'anello di Pietroasele in Romania), associate alle tribù germaniche orientali; questi ultimi scomparvero durante il V secolo, al tempo del contatto dei Goti con l'Impero Romano e la loro conversione al cristianesimo.

In questo primo periodo non c'era alcuna tradizione runica specifica dei Germani orientali; questo cambiò dall'inizio del VI secolo, e per circa un secolo (520-620) emerse una "provincia runica" alemannica (Martin 2004), con esempi su fibule, parti di armi e fibbie di cinture. Come nel caso delle tribù germaniche orientali, l'uso delle rune diminuì con la cristianizzazione, nel caso degli Alemanni nel corso del VII secolo.

Distribuzione

Ci sono circa 350 iscrizioni in Fuþark antico conosciute (Fischer 2004:281). Lüthi (2004:321) identifica un totale di circa 81 iscrizioni note nell'Europa centrale (Germania, Austria, Svizzera) e circa 267 dalla Scandinavia: le cifre esatte sono dibattute a causa di alcune sospette contraffazioni e di alcune iscrizioni dubbie (identificate da alcuni come rune, da altri come graffi accidentali, ornamenti o lettere latine). 133 iscrizioni scandinave sono su bratteati (sono invece solo 2 nell'Europa centrale) e 65 sono su pietre runiche (nessuna nell'Europa centrale); le iscrizioni non scandinave sono soprattutto su fibule (43, mentre sono 15 in Scandinavia). Le pietre runiche scandinave appartengono al periodo tardo del Fuþark antico, e precedettero il boom delle pietre medievali in Fuþark recente (circa 6 000 esemplari rimasti).

Le iscrizioni in Fuþark antico erano rare, con molti pochi letterati attivi, in rapporto alla popolazione totale in ogni periodo, perciò la conoscenza di tali rune doveva essere un vero e proprio "segreto" durante le invasioni barbariche. Delle 366 lance ritrovate ad Illerup Ådal, solo 2 recano iscrizioni; una proporzione simile è stata stimata per l'Alemannia, con un ritrovamento ogni 170 tombe scavate circa (Lüthi 2004:323).

Stime del numero totale di iscrizioni prodotte è basato sulla stima runologica minima di 40 000 (10 persone che fanno 10 iscrizioni all'anno per 400 anni); il numero reale con ogni probabilità fu considerevolmente più alto. Le iscrizioni dell'Europa centrale note che risalgono all'80 d.C. provengono da circa 100 000 tombe; con un totale stimato di 50 000 000 di tombe (basato su stime di densità di popolazione), qualcosa come 80 000 iscrizioni sarebbero state prodotte in totale dal solo territorio dei Merovingi (e forse quasi 400 000 in totale, portando i reperti moderni allo 0,1% del corpus totale), e Fischer (2004:281) stima una popolazione di alcune centinaia di letterati attivi lungo il periodo del Fuþark antico, con un picco di 1 600 durante il "boom runico" degli Alemanni del VI secolo.

Elenco di iscrizioni

Da Looijenga (1997) e Lüthi (2004).

Note

  1. ^ L'articolo Forskning om runor och runstenar il 22 agosto 2010 in Internet Archive. di Mats Vänehem sul sito del Museo della Contea di Stoccolma.
  2. ^ J. Gippert, The Development of Old Germanic Alphabets.
  3. ^ Odenstedt (1990:160ss).
  4. ^ È stato ipotizzato da Looijenga (1997) che possa essere una variante della runa b.
  5. ^ Westergaard (1981) postula la sua occorrenza sulle iscrizioni di Vimose e su 23 Letcani, ipotesi respinta da Odenstedt (1990:118).
  6. ^ Moltke (1976:54): "the year 0±100".
  7. ^ Page, R.I. (2005) Runes, pagine 8, 15 e 16. The British Museum Press, ISBN 0-7141-8065-3.
  8. ^ Ilkjær (1996a:74), in Looijenga (2003:78).

Bibliografia

  • Bæksted, A. (1952), Målruner og troldruner, Copenaghen.
  • Fischer, Svante (2004), "Alemannia and the North — Early Runic Contexts Apart (400–800)" in Alemannien und der Norden, Naumann (editore), pagine 266–317.
  • Ilkjær, Jørgen (1996), "Runeindskrifter fra mosefund i Danmark - kontekst og oprindelse" in Rune Frisoni e Tradizioni Limitrofe.
  • Lilian H. Jeffery, The local scripts of archaic Greece, Oxford, Clarendon, 1961.
  • Looijenga, Jantina Helena (1997), Rune intorno al Mare del Nord e sul Continente, 150-700 (dissertazione, Università di Groninga).
  • Tineke Looijenga, Testi e Contesti delle Più Antiche Iscrizioni Runiche, Leiden, Brill, 2003, ISBN 90-04-12396-2.
  • Lüthi, Katrin (2004), "Von Þruþhild und Hariso: Alemannische und ältere skandinavische Runenkultur im Vergleich" in Alemannien und der Norden, Naumann (editore), pagine 318–339.
  • Mancini, Marco (2012), "La 'via del ferro' alle rune", in Traguardi e prospettive nelle scienze del linguaggio, Roma. ISBN 978-88-548-4906-8.
  • Martin, Max (2004), "Kontinentalgermanische Runeninschriften und 'alamannische Runenprovinz'" in Alemannien und der Norden, Naumann (editore), pagine 165–212.
  • Nowak, Sean (2003), Schrift auf den Goldbrakteaten der Völkerwanderungszeit (dissertazione, Università di Gottinga).
  • Odenstedt, Bengt (1990), Sull'Origine e la Storia della Scrittura Runica, Tipologia e Variazione Grafica nel Fuþark antico, Uppsala. ISBN 91-85352-20-9.
  • Rix, Hemlut (1997), "Germanische Runen und venetische Phonetik", in Vergleichende germanische Philologie und Skandinavistik, Festschrift für Otmar Werner, Birkmann et al. (editori), Tubinga, pagine 231–248.
  • Robinson, Orrin W. (1992), Old English and its Closest Relatives: A Survey of the Earliest Germanic Languages. Stanford University Press. ISBN 0-8047-1454-1.

Voci correlate

Altri progetti

  •   Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Fuþark antico

Collegamenti esterni

  • (DE) Runenprojekt, database di iscrizioni dell'Università di Kiel
  • (EN) , su ancientscripts.com. URL consultato il 23 maggio 2010 (archiviato dall'url originale il 14 aprile 2011).
  • (EN) Elder Futhark su Omniglot.com.

Fuþark antico
fuþark, antico, anche, chiamato, futhark, antico, futhark, germanico, più, antica, forma, alfabeto, runico, utilizzata, dalle, tribù, germaniche, dialetti, germanico, nordoccidentale, durante, invasioni, barbariche, viii, secolo, iscrizioni, manufatti, come, g. Il Futhark antico anche chiamato Futhark antico o Futhark germanico e la piu antica forma di alfabeto runico utilizzata dalle tribu germaniche nei dialetti del germanico nordoccidentale durante le invasioni barbariche tra il II e l VIII secolo in iscrizioni su manufatti come gioielli amuleti attrezzi armi e pietre runiche In Scandinavia l alfabeto fu semplificato fino a trasformarsi nel Futhark recente a partire dalla fine dell VIII secolo mentre gli Anglosassoni e i Frisoni lo ampliarono finche esso divenne il Futhorc antico inglese dopo che il fonema a proto inglese conflui in o in ambienti nasali Mappa di alcune localita in cui sono state trovate iscrizioni in Futhark antico Al contrario del Futhark recente che rimase in uso fino in tempi moderni la conoscenza di come leggere il Futhark antico fu perduta e fu solo nel 1865 che lo studioso norvegese Sophus Bugge riusci a decifrarlo 1 Indice 1 Alfabeto 2 Codificazione 3 Origini 3 1 Probabile derivazione da alfabeti italici 3 2 Data d invenzione e propositi 4 Rune 5 Corpus d iscrizioni 5 1 Iscrizioni scandinave 5 2 Iscrizioni dell Europa continentale 5 3 Distribuzione 5 4 Elenco di iscrizioni 6 Note 7 Bibliografia 8 Voci correlate 9 Altri progetti 10 Collegamenti esterniAlfabeto ModificaIl Futhark antico cosi chiamato dai fonemi delle prime sei rune F U TH A R e K consiste in 24 rune spesso divise in tre gruppi o aett di 8 rune ciascuno Ogni runa e affiancata qui sotto alla sua traslitterazione f u th a r k g w h n i j i p z s t b e m l ŋ d oLa th corrisponde ai fonemi 8 e d La i e spesso trascritta come ae e puo corrispondere sia ad un dittongo sia ad una vocale come ɪ o ae Le altre traslitterazioni corrispondono al loro simbolo IPA La piu antica lista di rune in questa sequenza e del V secolo ed e stata trovata sulla pietra di Kylver sull isola di Gotland f utharkg w hnijpizstbemlŋdoDue altre antiche iscrizioni di questo genere sono state trovate su due bratteati i bratteati di Vadstena e Mariedamm VI secolo che mostrano la divisione in tre aett con le posizioni di i p e o d invertite rispetto alla pietra di Kylver futharkgw hnijipzs tbemlŋodIl bratteato di Grumpan presenta una lista del VI secolo identica a quella degli altri bratteati ma incompleta futharkgw hnijip z tbeml ŋ o dCodificazione ModificaIl Futhark antico e codificato in Unicode nell intervallo 16A0 16FF Alcuni font TrueType che mostrano lettere runiche sono lo Junicode il FreeMono e il FreeRuneCode Per inserire rune con un computer serve una utility da tastiera una utility gratuita disponibile con tutti i caratteri del Futhark antico gia installati e chiamata Elder Futhark keyboard for Microsoft Windows versione QWERTY Origini ModificaProbabile derivazione da alfabeti italici Modifica Le rune del Futhark antico sono comunemente ritenute aver avuto origine nella zona dell antica citta di Cuma L alfabeto cumano variante dell alfabeto greco della zona eubea e la base degli alfabeti dei popoli italici le rune derivano da una variante settentrionale alfabeto etrusco o retico o dallo stesso alfabeto latino La derivazione dall alfabeto greco per mezzo di contatti tra Goti ed Impero Bizantino fu una teoria popolare nel XIX secolo ma e stata smontata quando le iscrizioni di Vimose sono state datate al II secolo mentre i Goti sono venuti a contatto dei Greci solamente dal III secolo viceversa l alfabeto gotico del IV secolo che derivo da quello greco possiede due lettere derivate dalle rune da Jeran e da Uruz La forma angolosa delle rune presumibilmente un adattamento all incisione su legno o metallo non e un innovazione germanica ma una proprieta condivisa con altri antichi alfabeti come quelli italici vedi ad esempio le iscrizioni di Dueno L iscrizione sull elmo di Negau del I secolo a C riporta un nome germanico Hariagastiz in alfabeto etrusco settentrionale e potrebbe essere una testimonianza di antichissimi contatti di germanofoni con una scrittura alfabetica Similmente la fibula di Meldorf del 50 d C puo essere qualificata come uso proto runico dell alfabeto latino da parte di persone che parlavano il proto germanico L alfabeto retico di Bolzano in particolare sembra adattarsi bene alla forma delle rune 2 La punta di lancia di Kovel datata intorno al 200 d C talvolta utilizzata come prova dell esistenza di una variante gotica dell alfabeto runico porta un iscrizione tilarids che potrebbe in effetti essere in un alfabeto italico piuttosto che runico per il fatto che si legge da destra a sinistra e che ha una T ed una D piu vicine agli alfabeti latino e etrusco piuttosto che retico o runico Le rune f a g i t m ed l non mostrano alcuna variazione e sono generalmente accettate come identiche alle lettere latine o italiche F A X I T M ed L C e anche un grande accordo sul fatto che le rune u r k h s b ed o corrispondono direttamente a V R C H S B ed O Le rune di derivazione incerta possono essere invenzioni originali o adozioni di lettere latine altrimenti inutilizzate Odenstedt 1990 163 suggeri che tutte le 22 lettere latine dell alfabeto latino classico I secolo a parte la K vennero adottate th da D z da Y ŋ da Q w da P j da G i da Z con due rune p e d che furono invece innovazioni germaniche ma gli studiosi hanno opinioni contrastanti riguardo alle rune e da E n da N th da D o dalla 8 retica w da Q o da P i e z entrambe da Z o da Y ŋ da Q e d 3 Delle 24 rune del Futhark antico attestate nell iscrizione del V secolo sulla pietra di Kylver i p 4 e ŋ 5 non sono attestate nelle iscrizioni ad essa precedente del periodo 175 400 mentre la runa e compare soprattutto in una forma a P la sua tipica forma a M diventera prevalente solo a partire dal V secolo similmente la runa s poteva essere costituita da tre o quattro linee spezzate piu raramente cinque o piu e solo dal V secolo la variante a tre spezzate diventera la piu comune E importante notare che le rune mature del VI VIII secolo tendono ad avere solo tre direzioni possibili per i tratti la verticale e le due diagonali iscrizioni piu antiche mostrano anche tratti orizzontali nelle rune e t l ŋ ed h Data d invenzione e propositi Modifica C e generale consenso sul datare la creazione del primo alfabeto runico intorno al I secolo le stime che la collocano piu indietro giungono al I secolo a C 6 mentre quelle che la collocano piu avanti arrivano ad ipotizzare il II secolo La questione e quella di stimare la lunghezza del periodo senza ritrovamenti che separa l invenzione dell alfabeto dalle iscrizioni di Vimose del 160 d C Se almeno una delle due rune i o z deriva dalla lettera latina Y o Z come suggerito da Odenstedt l ipotesi del I secolo a C diventa insostenibile poiche queste due lettere furono introdotte durante il principato di Augusto Alcuni studiosi si accontentano di presupporre un periodo senza ritrovamenti di pochi decenni facendo slittare la data al II secolo Askeberg 1944 77 cfr Odenstedt 1990 168 Pedersen e con lui Odenstedt suggerisce un periodo di sviluppo di circa un secolo per spiegare la da lui teorizzata derivazione delle forme delle rune th e j dai caratteri latini D e G L invenzione dell alfabeto e stata attribuita ad un unico individuo Moltke 1976 53 o ad un gruppo di persone che vennero in contatto con la cultura dell Impero Romano forse come mercenari nell esercito romano o come mercanti L alfabeto fu chiaramente elaborato per intenti epigrafici ma vi sono divergenze d opinioni sul porre l accento sugli aspetti magici pratici o semplicemente goliardici graffiti Baeksted 1952 134 conclude che nel suo stadio piu precoce l alfabeto runico era un imitazione artificiale goliardica non veramente necessaria dell alfabeto romano proprio come i bratteati germanici furono influenzati dalla valuta romana un opinione accettata da Odenstedt 1990 171 alla luce della natura molto primitiva del corpus piu antico II IV secolo di iscrizioni Rune ModificaOgni runa ebbe probabilmente un nome scelto per rappresentare il suono della runa stessa i nomi non sono tuttavia attestati direttamente per il Futhark antico Sono stati prodotti nomi ricostruiti dal proto germanico basati su quelli dati alle rune di alfabeti runici piu tardi e attestati nei poemi runici e su quelli delle lettere dell alfabeto gotico l asterisco prima del nome della runa indica che si tratta di una ricostruzione non attestata Le 24 rune del Futhark antico sono 7 Runa UCS Traslitterazione IPA Nome proto germanico Significato ᚠ f f fehu ricchezza bestiame ᚢ u u ː uruz uro o uram acqua scorie ᚦ th 8 d thurisaz il dio Thor Jǫtunn ᚨ a a ː ansuz Ass dio ᚱ r r raidō cavalcata viaggio ᚲ k o c k kaunan ulcera o kenaz fiaccola ᚷ g g gebō dono ᚹ w w wunjō gioia ᚺ ᚻ h h hagalaz grandine ᚾ n n naudiz bisogno ᛁ i i ː isaz ghiaccio ᛃ j j jera anno buon anno raccolto ᛇ i o ae aeː i h waz ei h waz tasso ᛈ p p perth significato incerto forse pero ᛉ z z algiz incerto forse alce ᛊ s s sōwilō Sole ᛏ t t tiwaz teiwaz il dio Tiwaz ᛒ b b berkanan betulla ᛖ e e ː ehwaz cavallo ᛗ m m mannaz Uomo ᛚ l l laguz acqua lago o forse laukaz porro ᛜ ᛝ ŋ ŋ ingwaz il dio Ingwaz ᛟ o o ː ōthila ōthala patrimonio tenuta beni ᛞ d d dagaz giorno I nomi delle rune sono stati scelti in base al primo fonema che compare in essi principio dell acrofonia con l eccezione di Ingwaz ed Algiz il suono proto germanico z della runa Algiz non compare mai all inizio di una parola il fonema si trasformo in una r in proto norreno traslitterato con R e si fuse infine con la r in islandese rendendo la runa superflua In modo simile anche il suono ng non compare ad inizio di parola La maggior parte dei nomi sebbene ricostruiti possono essere assunti con sufficiente certezza nel Futhark antico grazie alla loro occorrenza nei nomi gotici anglosassoni e norreni Essi provengono dal vocabolario della vita quotidiana e della mitologia alcuni sono banali altri augurali altri funesti mitologia tiwaz THurisaz ingwaz dio uomo sole natura ed ambiente sole giorno anno grandine ghiaccio lago acqua betulla tasso pero alce uro spiga vita quotidiana uomo ricchezza bestiame cavallo patrimonio eredita scorie cavalcata viaggio anno raccolto dono gioia bisogno ulcera malattia Corpus d iscrizioni Modifica ek go dagastir runo faihido iscrizione sulla pietra runica di Einang 1 IV secolo Le iscrizioni in Futhark antico sono state trovate su manufatti sparsi nella zona tra i Carpazi e la Lapponia con la maggiore concentrazione in Danimarca Sono solitamente brevi iscrizioni su gioielli bratteati fibule fibbie di cinture utensili pettini o armi punte di lancia e sono state trovate soprattutto in tombe o paludi Iscrizioni scandinave Modifica Parole che compaiono frequentemente in iscrizioni su bratteati con un significato probabilmente magico sono alu lathu e laukaz il loro significato e incerto sebbene alu sia stato associato a birra in un contesto rituale e laukaz a porro aglio in un contesto di fertilita e crescita nonostante vi sia una sola fonte cristiana e parziale alla definizione di porro mentre ogni altra prova assegna a laukaz la definizione acqua Un esempio di iscrizione piu lunga si trova su un manico d ascia del IV secolo trovato a Nydam nello Jutland wagagastiz alu hgusikijaz aithalataz wagagastiz ospite dell onda puo essere un nome di persona il resto e stato letto come alu wihgu sikijaz aithalataz con il significato provvisorio di ospite dell onda fiamma da una palude alu io che pronuncio il giuramento consacro combatto l oscurita anche delle letture corrette e tipico delle iscrizioni runiche che vanno oltre i semplici nomi personali Un termine che si trova frequentemente nelle iscrizioni antiche e erilaz che potrebbe indicare una persona con la conoscenza delle rune oppure jarl L iscrizione piu antica nota oggi e del 160 d C ed e stata trovata sul pettine di Vimose scoperto nella palude di Vimose sull isola di Fionia 8 l iscrizione dice harja un nome di persona o un epiteto dal proto germanico harjaz proto indoeuropeo koryos guerriero o semplicemente una parola per pettine harjaz Un altra iscrizione molto antica e stata trovata sul fodero di Thorsberg 200 contenente probabilmente il teonimo Ullr Le pietre runiche della Scandinavia cominciano a mostrare la transizione al Futhark recente a partire dal VI secolo con esempi di transizione come le pietre di Bjorketorp e Stentoften All inizio del IX secolo sia il Futhark antico che il Futhark recente erano conosciuti ed usati come dimostra la pietra di Rok dove l erilaz li uso entrambi L iscrizione piu lunga conosciuta in Futhark antico ed una delle piu recenti consiste in circa 200 rune ed e stata trovata sulla pietra runica di Eggja inizio VIII secolo che potrebbe addirittura contenere una strofa di poesia norrena L astragalo di Caistor dove si legge raihan cervo e la piu antica iscrizione dell arcipelago britannico V secolo all inizio dell era post romana britannica e precede le modifiche che porteranno al Futhorc Iscrizioni dell Europa continentale Modifica Le iscrizioni piu antiche prima del VI secolo trovate sul continente europeo sono divise in due gruppi da una parte quelle dell area della costa del Mare del Nord e della Germania settentrionale e parte dei Paesi Bassi associate ai Sassoni ed ai Frisoni parte del Koine germanico settentrionale Martin 2004 173 dall altra quelle sparse dal corso dell Oder alla Polonia sud orientale fino ai Carpazi ad esempio l anello di Pietroasele in Romania associate alle tribu germaniche orientali questi ultimi scomparvero durante il V secolo al tempo del contatto dei Goti con l Impero Romano e la loro conversione al cristianesimo In questo primo periodo non c era alcuna tradizione runica specifica dei Germani orientali questo cambio dall inizio del VI secolo e per circa un secolo 520 620 emerse una provincia runica alemannica Martin 2004 con esempi su fibule parti di armi e fibbie di cinture Come nel caso delle tribu germaniche orientali l uso delle rune diminui con la cristianizzazione nel caso degli Alemanni nel corso del VII secolo Distribuzione Modifica Ci sono circa 350 iscrizioni in Futhark antico conosciute Fischer 2004 281 Luthi 2004 321 identifica un totale di circa 81 iscrizioni note nell Europa centrale Germania Austria Svizzera e circa 267 dalla Scandinavia le cifre esatte sono dibattute a causa di alcune sospette contraffazioni e di alcune iscrizioni dubbie identificate da alcuni come rune da altri come graffi accidentali ornamenti o lettere latine 133 iscrizioni scandinave sono su bratteati sono invece solo 2 nell Europa centrale e 65 sono su pietre runiche nessuna nell Europa centrale le iscrizioni non scandinave sono soprattutto su fibule 43 mentre sono 15 in Scandinavia Le pietre runiche scandinave appartengono al periodo tardo del Futhark antico e precedettero il boom delle pietre medievali in Futhark recente circa 6 000 esemplari rimasti Le iscrizioni in Futhark antico erano rare con molti pochi letterati attivi in rapporto alla popolazione totale in ogni periodo percio la conoscenza di tali rune doveva essere un vero e proprio segreto durante le invasioni barbariche Delle 366 lance ritrovate ad Illerup Adal solo 2 recano iscrizioni una proporzione simile e stata stimata per l Alemannia con un ritrovamento ogni 170 tombe scavate circa Luthi 2004 323 Stime del numero totale di iscrizioni prodotte e basato sulla stima runologica minima di 40 000 10 persone che fanno 10 iscrizioni all anno per 400 anni il numero reale con ogni probabilita fu considerevolmente piu alto Le iscrizioni dell Europa centrale note che risalgono all 80 d C provengono da circa 100 000 tombe con un totale stimato di 50 000 000 di tombe basato su stime di densita di popolazione qualcosa come 80 000 iscrizioni sarebbero state prodotte in totale dal solo territorio dei Merovingi e forse quasi 400 000 in totale portando i reperti moderni allo 0 1 del corpus totale e Fischer 2004 281 stima una popolazione di alcune centinaia di letterati attivi lungo il periodo del Futhark antico con un picco di 1 600 durante il boom runico degli Alemanni del VI secolo Elenco di iscrizioni Modifica Da Looijenga 1997 e Luthi 2004 Scandinavia I periodo 150 550 d C Iscrizioni di Vimose 6 oggetti 160 300 Punta di lancia di Gotland circa 180 gaois Punta di lancia di Ovre Stabu circa 180 raunijaz Iscrizioni di Illerup 9 oggetti Corni d oro di Gallehus circa 400 Pietra runica di Einang 400 Pietra runica di Kylver 400 Pietra runica di Ro 400 450 Pietra runica di Kalleby V secolo Pietra runica di Mojbro 400 550 Pietra runica di Jarsberg 500 550 Pietra runica di Hogganvik V secolo Bratteati totale 133 vedi anche Alu Seeland II C 500 Bratteato di Vadstena Bratteato di Tjurko II periodo 550 700 Pietra runica di Skaang VI secolo Pietra runica di Bjorketorp Pietra runica di Gummarp Pietra runica di Istaby Pietra runica di Stentoften Europa sud orientale 200 550 Iscrizioni runiche gotiche 200 350 Iscrizioni dell Europa continentale soprattutto Germania 200 700 50 leggibili 15 illeggibili 39 spille 11 parti d armi 4 suppellettili e fibbie 3 pezzi di cinghia 8 altri Fodero di Thorsberg 200 Fibula di Bulach Fibula di Charnay Fibula di Nordendorf Fibbia di Pforzen Inghilterra e Frisia 300 700 44 vedi la voce Futhorc Note Modifica L articolo Forskning om runor och runstenar Archiviato il 22 agosto 2010 in Internet Archive di Mats Vanehem sul sito del Museo della Contea di Stoccolma J Gippert The Development of Old Germanic Alphabets Odenstedt 1990 160ss E stato ipotizzato da Looijenga 1997 che possa essere una variante della runa b Westergaard 1981 postula la sua occorrenza sulle iscrizioni di Vimose e su 23 Letcani ipotesi respinta da Odenstedt 1990 118 Moltke 1976 54 the year 0 100 Page R I 2005 Runes pagine 8 15 e 16 The British Museum Press ISBN 0 7141 8065 3 Ilkjaer 1996a 74 in Looijenga 2003 78 Bibliografia ModificaBaeksted A 1952 Malruner og troldruner Copenaghen Fischer Svante 2004 Alemannia and the North Early Runic Contexts Apart 400 800 in Alemannien und der Norden Naumann editore pagine 266 317 Ilkjaer Jorgen 1996 Runeindskrifter fra mosefund i Danmark kontekst og oprindelse in Rune Frisoni e Tradizioni Limitrofe Lilian H Jeffery The local scripts of archaic Greece Oxford Clarendon 1961 Looijenga Jantina Helena 1997 Rune intorno al Mare del Nord e sul Continente 150 700 dissertazione Universita di Groninga Tineke Looijenga Testi e Contesti delle Piu Antiche Iscrizioni Runiche Leiden Brill 2003 ISBN 90 04 12396 2 Luthi Katrin 2004 Von THruthhild und Hariso Alemannische und altere skandinavische Runenkultur im Vergleich in Alemannien und der Norden Naumann editore pagine 318 339 Mancini Marco 2012 La via del ferro alle rune in Traguardi e prospettive nelle scienze del linguaggio Roma ISBN 978 88 548 4906 8 Martin Max 2004 Kontinentalgermanische Runeninschriften und alamannische Runenprovinz in Alemannien und der Norden Naumann editore pagine 165 212 Nowak Sean 2003 Schrift auf den Goldbrakteaten der Volkerwanderungszeit dissertazione Universita di Gottinga Odenstedt Bengt 1990 Sull Origine e la Storia della Scrittura Runica Tipologia e Variazione Grafica nel Futhark antico Uppsala ISBN 91 85352 20 9 Rix Hemlut 1997 Germanische Runen und venetische Phonetik in Vergleichende germanische Philologie und Skandinavistik Festschrift fur Otmar Werner Birkmann et al editori Tubinga pagine 231 248 Robinson Orrin W 1992 Old English and its Closest Relatives A Survey of the Earliest Germanic Languages Stanford University Press ISBN 0 8047 1454 1 Voci correlate ModificaProto norreno Alfabeto runico Poemi runici Pietra runica Alfabeto goticoAltri progetti ModificaAltri progettiWikimedia Commons Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su Futhark anticoCollegamenti esterni Modifica DE Runenprojekt database di iscrizioni dell Universita di Kiel EN Ancient Scripts Futhark su ancientscripts com URL consultato il 23 maggio 2010 archiviato dall url originale il 14 aprile 2011 EN Elder Futhark su Omniglot com Estratto da https it wikipedia org w index php title Futhark antico amp oldid 125997205, wikipedia, wiki, libro, libri, biblioteca,

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