Ferrovia Castelvetrano-San Carlo-Burgio
Castelvetrano-San Carlo-Burgio | |
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Stati attraversati | Italia |
Lunghezza | 81 km |
Apertura | a tratte, tra 1910 e 1931 |
Chiusura | 1959 (Salaparuta-San Carlo) 1972 (Castelvetrano-Salaparuta) |
Precedenti gestori | FS |
Scartamento | 950 mm |
Elettrificazione | no |
Ferrovie | |
La ferrovia Castelvetrano-San Carlo-Burgio era una ferrovia a scartamento ridotto della Sicilia, delle Ferrovie dello Stato, che collegava la stazione di Castelvetrano, alla linea a scartamento ridotto proveniente da Palermo (nella stazione di San Carlo) e da questa arrivava fino a Burgio[1]. Nella stazione di Salaparuta avrebbe dovuto innestarsi la linea parzialmente realizzata Palermo Lolli-Salaparuta.
Storia
Tratta | Inaugurazione [2] |
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Castelvetrano-Partanna | 20 giugno 1910 |
Partanna-Santa Ninfa | 28 marzo 1914 |
Santa Ninfa-Gibellina | 20 agosto 1916 |
Gibellina-Salaparuta Poggioreale | 20 luglio 1922 |
Salaparuta Poggioreale-Santa Margherita di Belice | ? |
Santa Margherita di Belice-San Carlo | ? |
San Carlo-Burgio | ? |
La linea, progettata per collegare i comuni della Valle del Belice, fu realizzata fra il 1910 ed il 1931 con estrema lentezza.
Sulla linea prestò servizio a partire dal 1928, e per alcuni anni, una automotrice sperimentale, da 45 posti a sedere, costruita dalle Officine FS di Firenze con motore MAN da 150 CV che ricevette la classificazione RNe 8501 a partire dal 1929[3].
Nel 1950 avvenne l'immissione in servizio delle nuove automotrici RALn 60 che consentirono una consistente diminuzione della percorrenza[4]; ciò aveva provocato un immediato aumento dei viaggiatori, sia per il maggiore comfort che per la maggiore velocità al punto che il raffronto con l'anno successivo mostrava un sostanziale aumento dei viaggiatori[5], ma a questo non fece seguito alcun ammodernamento del percorso.
Il tratto Salaparuta-San Carlo fu chiuso il 1º febbraio 1959 e soppresso nel 1961[6][7]. Il tratto Castelvetrano-Salaparuta rimase in esercizio fino alla data del 15 gennaio 1968, giorno in cui il disastroso terremoto del Belice distrusse anche molti manufatti della linea ferrata[8]. Da tale data la linea che pur presentava ancora un discreto traffico viaggiatori rimase sospesa ma non vennero fatte né ricostruzioni né semplici riparazioni. I servizi ferroviari vennero soppressi definitivamente all'esercizio il 15 gennaio 1972 facendo riferimento al D.M. 1º marzo 1958, n. 4270 ma venne lasciato in esercizio il solo tratto Partanna-Santa Ninfa per il solo servizio merci. Il 16 agosto 1972 fu chiuso anche quest'ultimo e, con D.P.R. 11 ottobre 1972, n. 785, venne infine soppressa l'intera linea[9].
Caratteristiche
La ferrovia aveva origine dalla Stazione di Castelvetrano della linea ferroviaria Castelvetrano-Porto Empedocle. Lasciato l'abitato di Castelvetrano la linea iniziava presto ad arrampicarsi con curve e controcurve sulle propaggini collinari verso Partanna, posta sul crinale che separa la valle del Modione da quella del Belice, e scendeva a valle per poi risalire verso Santa Ninfa fra rigogliose coltivazioni di viti ed ulivi[10]. Da questa località, verso il 1930, venne costruito un breve tratto di 10 km per Salemi che nelle intenzioni di progetto doveva arrivare direttamente fino a Trapani ma che non fu più realizzato e rimase come collegamento tra le due cittadine fino al 1954[11]. Da Santa Ninfa il tracciato continuava con alterne pendenze fino a Gibellina e Salaparuta e superato il fiume Belice, si accostava alla S.S. 624 Palermo-Sciacca, nel tratto fra Poggioreale alla stazione di Santa Margherita di Belice. Da qui, allontanandosi dalla statale, giungeva a Sambuca di Sicilia e San Giacomo di Sicilia, poi si dirigeva verso San Carlo, stazione di diramazione per Palermo, terminando la sua corsa a Burgio[12]. Era in progetto la linea Burgio-Magazzolo un prolungamento della Castelvetrano-Burgio, ma non fu mai realizzato.
La linea era armata con rotaie da 27 kg/m montate su traversine di legno distanti 0,82 m l'una dall'altra. Tale tipo di costruzione, molto in economia, permetteva solo basse velocità di linea non superiori a 30 km/h per i treni a vapore e, in seguito, di 50 km/h per le automotrici. L'ascesa massima non superava il 30 per mille in alcuni tratti. Non venne mai fatto alcun ammodernamento degli impianti fino alla chiusura.
La circolazione dei treni sulla linea veniva regolata mediante l'impiego della Dirigenza unica. Le stazioni erano affidate a degli incaricati, detti assuntori, che però non avevano competenze di circolazione[13]. A queste provvedeva il personale dei treni, Capotreno e Macchinista, collegandosi telefonicamente con il Dirigente unico. Il segnalamento era del tutto assente nelle stazioni eccetto che a Castelvetrano e in quelle di diramazione, di San Carlo e di Santa Ninfa[14].
Percorso, stazioni e fermate
| 80+100 | Burgio | 265 m s.l.m. | |||
| Viadotto a 13 arcate | |||||
| Galleria, lunghezza 487 m | |||||
| 73+400 | San Carlo | 246 m s.l.m. | |||
| Linea per Palermo † 1959 | |||||
| 64+100 | San Giacomo | 406 m s.l.m. | |||
| 54+800 | Sambuca di Sicilia | 295 m s.l.m. | |||
| 48+000 | Santa Margherita di Belice | 235 m s.l.m. | |||
| 40+300 | Belice | 136 m s.l.m. | |||
| Viadotto a 6 arcate (Fiume Belice) | |||||
| 35+900 | Cusumano | 170 m s.l.m. | |||
| 28+600 | Salaparuta | 359 m s.l.m. | |||
| Linea per Palermo Lolli mai realizzata | |||||
| 25+510 | Gibellina | 350 m s.l.m. | |||
| 18+767 | Rampinzeri | 387 m s.l.m. | |||
| 16+500 | Santa Ninfa | 336 m s.l.m. | |||
| Linea per Salemi † 1954 | |||||
| 10+800 | Partanna | 358 m s.l.m. | |||
| Fiume Modione | |||||
| Autostrada A29 - Strada europea E90 | |||||
| Linea per Palermo | |||||
| 0+000 | Castelvetrano | 176 m s.l.m. | |||
| Linea per Trapani / Linea per Porto Empedocle † 1986 | |||||
| Fiume Modione |
Rotabili
Il parco mezzi di trazione faceva capo ai depositi locomotive di Castelvetrano e Palermo Sant'Erasmo. Vi svolsero servizio le locomotive a vapore dei gruppi R.301, R.302 ed R.402, ed in seguito le automotrici RALn 60[15].
Note
- ^ Tuttotreno Tema 14, p.58.
- ^ Prospetto cronologico dei tratti di ferrovia aperti all'esercizio dal 1839 al 31 dicembre 1926, su trenidicarta.it. URL consultato il 2 maggio 2020.
- ^ Nico Molino, p.64.
- ^ Tuttotreno Tema 14, p.66.
- ^ Nico Molino, p.66.
- ^ Decreto del presidente della Repubblica 11 dicembre 1961, n. 1505, in materia di "Soppressione della linea ferroviaria a scartamento ridotto Palermo Acqua dei Corsari-Burgio."
- ^ Decreto del presidente della Repubblica 11 dicembre 1961, n. 1555, in materia di "Soppressione del tronco ferroviario a scartamento ridotto San Carlo-Salaparuta."
- ^ Tuttotreno Tema 14, p.67.
- ^ Atti parlamentari della Camera dei Deputati, VII legislatura, allegato al resoconto della seduta 5 luglio 1977, pag. 1056, punto 33
- ^ Nico Molino, pp.20-21.
- ^ Tuttotreno Tema 14, prospetto allegato, linea 103.
- ^ Nico Molino, p.21.
- ^ RCT, Art.41,c.1.
- ^ Nico Molino, p.30.
- ^ Tuttotreno Tema 14, prospetto allegato, p.94.
Bibliografia
- Nico Molino, La rete FS a scartamento ridotto della Sicilia, Torino, Edizioni elledi, 1985, ISBN 88-7649-037-X.
- Antonio Federici, TuttoTreno Tema 14, Lo scartamento ridotto in Italia, Albignasego, Duegi Editrice, 1999.
- Regolamento Circolazione Treni (1936)
Voci correlate
Altri progetti
- Wikimedia Commons contiene immagini o altri file su ferrovia Castelvetrano-San Carlo-Burgio
Collegamenti esterni
- Il tracciato della linea Castelvetrano - San Carlo - Burgio realizzato con Google Earth, su rimazzitodigitale.blogspot.it.
- Ferrovia S. Carlo-Castelvetrano - Ferrovie abbandonate, su www.ferrovieabbandonate.it. URL consultato il 12 giugno 2020.
